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L’ istituzione del Parco Nazionale dell’Aspromonte prevista da una legge del 1989, con la quale si intendeva creare una grande area protetta autonoma cascatadal Parco Nazionale della Calabria (istituito nel 1968) - e formalizzata dalla Legge Quadro sulle aree protette (n. 394 del 1991), si realizzò concretamente nel 1994 quando, con D.P.R. datato 14 gennaio, fu istituito l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Il Parco Nazionale dell’Aspromonte si estende per 65.647,46 ettari e comprende il territorio di 37 comuni della provincia di Reggio Calabria: Africo, Antonimina, Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Cosoleto, Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Palizzi, Platì, Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Roghudi, Samo, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, Santa Cristina d'Aspromonte, Sant'Agata del Bianco, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Sinopoli, Staiti, Varapodio. L'Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle “Alpi Calabresi”, termine con il quale i geologi indicano il complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre e dall’Aspromonte, per evidenziare il fatto che queste montagne, formate da rocce cristalline – principalmente graniti - hanno un’origine ed una geologia diverse dall’Appennino vero e proprio, che invece è di origine sedimentaria a predominanza calcarea e termina a sud con il Pollino e l’Orsomarso.

L'Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle “Alpi Calabresi”, termine con il quale i geologi indicano il complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre e dall’Aspromonte, per evidenziare il fatto che queste montagne, formate da rocce cristalline – principalmente graniti - hanno un’origine ed una geologia diverse dall’Appennino vero e proprio, che invece è di origine sedimentaria a predominanza calcarea e termina a sud con il Pollino e l’Orsomarso.
Visto nel suo insieme, l’Aspromonte si presenta come una piramide rocciosa, al centro della quale si trova la cuspide più alta del massiccio, il Montalto o Monte Cocuzzo (m 1.956), dalla cui cima si gode un panorama impressionante nella sua spettacolarità, che consente di estendere lo sguardo fino alla costa tirrena, allo Stretto di Messina, alle Isole Eolie, all’Etna e alla costa ionica.

Dal Montalto si diramano diverse dorsali con altre vette di dimensioni inferiori, ma per questo non meno imponenti, come il Pietracappella (m 1.823), la Bocca del Lupo (m 1.755), il Puntone di Lappa (m 1.588) o la Croce di Dio sia FellareLodato (m 1.493). Le dorsali sono separate tra loro da profonde valli, incise nella pietra dalla millenaria azione dell’acqua che scende dalle quote più alte del massiccio. Una caratteristica dell’Aspromonte è rappresentata dall’esistenza delle fiumare, corsi d’acqua senza una vera e propria sorgente, nutriti da innumerevoli ruscelli (che incidono i fianchi del massiccio a raggiera) e in certi casi alimentati da impressionati cascate che, come i ruscelli, si formano nelle parti più elevate del massiccio a causa delle precipitazioni meteorologiche, particolarmente frequenti nel periodo invernale-primaverile.

Un esempio di straordinaria bellezza è offerto dalle cascate del Maesano, che confluiscono nella fiumara Amendolea. Per la brevità del loro percorso e la forte inclinazione delle montagne, le fiumare hanno una considerevole capacità di erosione e, incidendo profondamente le pendici delle montagne, danno origine a veri e propri canyons, dove l’acqua scorre impetuosamente anche d’estate. Prima di sfociare nel mare, però, i loro letti si allargano significativamente creando ampie superfici, piene di sabbia, ciottoli e ghiaia. Tra le fiumare dell’Aspromonte, oltre all’Amendolea, sono da segnalare le fiumare Bonamico, Sciarapòtamo, Butramo e La Verde. Uno spettacolo particolare, inoltre, è offerto dalle numerose “pietre”, grandi conglomerati rocciosi la cui forma originale è il risultato dell’azione dell’acqua e del vento.
Famosa è la Valle delle Grandi Pietre, vicino al centro di San Luca, dove spiccano alcuni monoliti con dei profili eccezionali, che hanno stimolato da sempre la fantasia della popolazione (tra questi, la Pietra Castello, la Pietra Lunga e la celebre Pietra Cappa). Nelle vicinanze di Bova, invece, si trovano la Roccia del Drago e le cosiddette Caldaie del Latte, che hanno dato origine a diverse leggende popolari.

PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE
Via Aurora - 89057 Gambarie di S. Stefano in Aspromonte (RC)
Tel. 0965 743060 – Fax 0965 743026
www.parcoaspromonte.it

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