In tempi passati la gente viaggiava a piedi, a dorso di mulo, tra mille difficoltà, pericoli e privazioni, lungo sentieri e strade tortuose, raramente selciate, con accentuati dislivelli in prossimità dei passi, niente a che vedere con la rete stradale che percorriamo oggi. Nonostante la fatica, il cammino lento ti dava la possibilità di pensare, riappropriarti del tempo, rifuggire dal caos, dal frastuono e diventare “natura”.

img 02Oggi, la tecnologia ha ridotto lo spazio e invaso il tempo e se ha garantito mobilità e velocità ha portato con sè l’impossibilità del contatto e aperto la via alla perdita dell’umano. L’Aspromonte si pone davanti a noi come alternativa a tale invasione ed è la fonte cui attingere per recuperare la vita delle cose, la contemplazione della bellezza, la fragilità dell’essere creatura, la natura reale dell’umano.

Il cammino lento è l’unico modo per attingere a tale fonte ed il sentiero è la porta che ti fa accedere. Nato come percorso di scambio e di relazione, ora culturale ora commerciale, i sentieri hanno resistito all’usura del tempo e sempre tracciati e ritracciati sono giunti fino a noi quale patrimonio dei padri per i figli di generazione in generazione. I sentieri più che “invadere” la natura divengono uno strumento di controllo e tutela del territorio, infatti la segnaletica guida gli escursionisti a camminare dentro il sentiero e i sentieri concorrono a valorizzare e tutelare al tempo stesso l’area che attraversano. Il sentiero si insinua nel territorio con delicatezza e rappresenta uno strumento di conoscenza migliore perché il ritmo lento del camminare consente una maggiore percezione di quello che ci circonda. Il sentiero addirittura è uno strumento di controllo e presidio del territorio stesso. Essi rappresentano un mezzo di accesso privilegiato ai valori e al mosaico di ambienti custoditi nell'area protetta: per questo è indispensabile che siano oggetto di una cura costante e quotidiana.

Essi meritano di essere custoditi con la stessa passione e abilità profusa da generazione di contadini, pastori ed Associazioni escursionistiche, grazie ai quali, oggi, possiamo vantare una rete sentieristica tra le più interessanti fra quelle presenti in tutti i parchi nazionali, fatta di centinaia di chilometri di mulattiere e chilometri di muri a secco.

Quasi tutti i percorsi discendono da direttrici storiche di collegamento tra paesi, per gli spostamenti lungo le vie della transumanza e lungo le vie della fede.

Il recupero di queste antiche vie, oltre ad avere un significato in ambito culturale e toccare la sfera motivazionale ed emozionale dell’escursionista, creano una maggiore interconnessione con il mondo del turismo verde, quindi fungono da volano per gli operatori che lavorano sul territorio (dalle guide alle strutture ricettive).img 03

Si tratta di piccoli monumenti di cultura rurale perfettamente integrati con la biodiversità circostante che solo attraverso un potenziamento della manutenzione, portato avanti da figure professionali specializzate, possono riacquistare una rinnovata centralità per attrarre un pubblico sempre più attento e consapevole alla ricerca di spazi incontaminati e desideroso di immergersi nella dimensione socio culturale di un paesaggio in simbiosi con la natura che lo caratterizza.

Il Parco Nazionale Aspromonte è nato per tutelare questo antico patrimonio, garantirlo nel tempo, renderlo permanentemente fruibile, affiancato in questa mission dalla passione di molte associazioni escursionistiche, dalla sapiente conoscenza di guide esperte, da piccoli imprenditori e da istituzioni locali attenti alla conservazione degli habitat. Nel tempo la rete sentieristica del Parco è cresciuta, raggiunge ormai numerosissime zone naturalistiche e consente l’accesso a paesaggi e siti di straordinaria bellezza. Il suo sviluppo ha moltiplicato le richieste di fruizione, innestando un processo virtuoso ma che va organizzato, regolamentato e disciplinato pena il rischio di alterare gli ecosistemi e di depauperare il patrimonio naturalistico della nostra montagna.

Da qui il continuo incessante lavoro da parte dell’Ente Parco di promozione, valorizzazione ma anche di tutela, manutenzione e conservazione, tra Centri-Visita, inseriti all’interno di Borghi e di aree strategiche, quali servizi logistici e di approccio conoscitivo, e Porte del Parco, presenti all’interno del territorio dell’area protetta per attività di divulgazione: essi infatti vengono allestiti con pannelli che forniscono informazione all’utente, illustrano le particolarità presenti in quel luogo, il Parco e le sue caratteristiche, il territorio e la Biodiversità presente in quell’area. L’Ente Parco continuerà la sua mission. Il 2023 vedrà l’Ente impegnato nell’aggiornamento del Catasto dei sentieri, nella nuova pianificazione e programmazione operativa, all’insegna della sicurezza e della fruibilità, nella progettazione e realizzazione di sempre più efficaci strumenti di comunicazione e divulgazione, prevedendo, in prospettiva, di rendere realmente smart tali percorsi, creando delle App e delle mappe digitali in grado di fornire informazioni sempre più dettagliate relativamente agli ecosistemi attraversati dai diversi sentieri. Vi aspettiamo, dunque, numerosi con zaino, binocolo e macchina fotografica per emozionanti esplorazioni nel nostro straordinario, incontaminato e unico Aspromonte.

 Il Direttore del Parco Nazionale d'Aspromonte Dott. Giuseppe Putortì

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