15 Ottobre 2017
DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2017
"I QUATTRO ELEMENTI DELLA NATURA"
La Rosa dei Venti - Montalto (1956 mt s.l.m.)
ITINERARIO NATURALISTICO - PAESAGGISTICO STORICO AD ANELLO
Un sentiero concepito per gli amanti dell'alta montagna, della natura incontaminata, selvaggia, e delle profondità delle valli, i quali, nel percorrerlo, si potranno sentire completamente a loro agio.
Non ci si deve intimorire dall'alta quota, ma considerare la grande soddisfazione provata nel superare le difficoltà della salita e dal fatto di poter godere della vista di panorami mozzafiato: dall'Etna alla Piana di Gioia Tauro, dalla grande foresta dell'Aspromonte fino a Punto Stilo. Questo e ancora molto di più è il sentiero che vi si offre, in cui si incontrano gli elementi terra e aria. Il grande anello di Montalto.
RADUNO: ore 9.45 al Bivio Montalto
PARTENZA ESCURSIONE: ore 10.00
COME ARRIVARE:Per coloro che provengono da Reggio e dalla Tirrenica, seguire indicazione Gambarie - Montalto
Per coloro che arrivano della Jonica salire da San Luca - Montalto
DIFFICOLTA': E - Escursionistico - TEMPO: Ore 5.00 - RIFORNIMENTO ACQUA: -
DISLIVELLO: 1956 mt s.l.m. - 1750 mt s.l.m.
COMUNI INTERESSATI: Cosoleto - Samo - San Luca LOCALITA': Incrocio Montalto
DESCRIZIONE SENTIERO
Meta privilegiata degli escursionisti è Montalto, la vetta più alta dell'Aspromonte. Il fascino dell'escursione a Montalto è arricchito dalla presenza, sulla sua sommità, del bronzo della statua del Redentore e da quello della Rosa dei Venti.
Il sentiero si snoda immerso tra faggete e abetaie ed offre all'escursionista scorci panoramici unici al mondo. Con un solo sguardo, infatti, si possono osservare i fumi di tre vulcani: Etna, Vulcano e Stromboli.
Cammineremo lì dove nascono le sorgenti di quelle che a valle diventano grandi fiumare, tra le vedute panoramiche più suggestive che i colori autunnali regaleranno per via del misto faggio, abete bianco e pino laricio, lì dove è possibile ammirare contemporaneamente i due mari.
In realtà, sarebbero davvero troppe le cose da elencare in caso di una giornata tersa, ma contiamo in una veduta a 360 gradi.
La Riserva Naturale Territoriale per la Biodiversità rappresenta una eccezionale finestra ecologica e naturalistica su ambienti di altri tempi. La visita dell’area protetta consente di vivere di persona le trasformazioni che i grandi fenomeni geologici e climatici del passato hanno prodotto e continuano a produrre sul nostro territorio.
Si parte dai 1.830 m. s.l.m., e bisogna salire fino in cima per un dislivello di quasi 130 m. s.l.m..
Nell’ascesa, consigliamo di utilizzare piuttosto che la ripida scalinata, il sentiero delimitato da staccionata in legno e indicato dai segnavia rosso-bianco.
Interessante notare il cambiamento di portamento del faggio a causa del vento e della neve: dagli alti e colonnari esemplari di Croce Serrata, salendo di quota, si passa gradualmente ai miseri cespugli prostrati e contorti del Montalto.
Ma arriviamo subito in cima. Che scenario magnifico. E’ il tetto del Mediterraneo, ma sembra il tetto del mondo: un posto bellissimo, fantastico. Inutile spendere altre parole, i panorami parlano da sé.
Si percorre un piccolo sentiero, sulla cresta della montagna, fino ad arrivare al secondo e al terzo piazzale con la vista verso Nord/Ovest: nelle giornate più limpide si vede l’Appennino Calabro compreso tra Pollino e Catena Costiera.
Si scende lungo il sentiero Italia che in pochi minuti ci porta al passo di Gianni Ietto e quindi all’innesto del sentiero che conduce ai Piani Riggitani; si prosegue lungo la strada asfaltata e, dopo 10 minuti, siamo alla Guardia di Ruvattegli, sosta obbligata per il suo grande panorama.
Ancora qualche metro e siamo al pianoro del Serro Luncari; uno sguardo và verso pietra Impiccata, per la posizione centrale di questa catena montuosa.
Il 26 ottobre del 1969 è domenica. Serro Juncari di Montalto, nel cuore dell’Aspromonte: un posto congeniale per chi vuole nascondersi e, quella mattina, sono tanti a volersi nascondere.
Lasciamo la strada e ci immettiamo sulla destra in un piccolo sentiero che subito dopo diventa una carrera forestale; si gira a destra e poi si sale dolcemente per venti minuti; si prosegue a mezza costa lungo il Serro Priolo, e, dopo qualche tratto in lieve discesa, si giunge, attraverso un percorso tutto in pianura, al Pantano di Montalto.
A Pantano di Montalto incontreremo la sorgente più elevata dell’Aspromonte, ci si immette poi nel sentiero a destra, che in pochi minuti ci porta al punto di partenza.